Sono passati esattamente quarant’anni dall’installazione del primo impianto fotovoltaico in Italia, frutto della collaborazione fra strutture pubbliche e aziende private che portò a collocare al Passo della Mandriola, nell’area dell’Appennino situata in provincia di Cesena, una struttura al tempo considerata avveniristica, in grado di produrre energia elettrica per… un KiloWatt! Ma se ci soffermiamo ad analizzare i dati e le informazioni che a ritmo pressoché continuo provengono dal vulcanico mondo delle energie rinnovabili, emerge una realtà molto chiara: quella del fotovoltaico nel nostro Paese è una scelta sempre più frequente.
Nell’ultimo decennio il numero di privati e aziende che hanno deciso di passare a questa forma di approvvigionamento energetico ha registrato un forte incremento, incoraggiato soprattutto da una costante innovazione tecnologica, che ha permesso di ridurre notevolmente i costi (soprattutto nell’ambito aziendale/commerciale) aumentando nel contempo la resa, tanto che da un misero 0,5% della produzione di energia elettrica nazionale registrato nel 2010 si è passati a un incoraggiante 8,7% nel 2017, con circa 800mila impianti attivi e una produzione prossima ai 25.000 GigaWatt/ora che hanno portato l’Italia a essere il quinto Paese al mondo per potenza installata, sfatando inoltre miti e leggende riguardanti il maggiore o minore funzionamento di un impianto a seconda della collocazione geografica, ormai ininfluente proprio grazie alle nuove soluzioni che rendono i pannelli fotovoltaici in grado di funzionare al meglio a qualsiasi latitudine, aspetto che ha esteso a tutto il territorio nazionale la loro convenienza. Anzi proprio la Lombardia, la Liguria e il Piemonte sono fra le regioni che hanno registrato in questi anni la maggiore crescita del numero di nuove installazioni.
Questi risultati risultano ulteriormente incoraggianti se osservati anche nell’ottica di una comparazione con i nuovi obiettivi delineati dalla Comunità Europea, che recentemente ha deliberato di portare al 35% del totale l’energia prodotta con fonti rinnovabili entro il 2030 nel nostro continente, un traguardo ambizioso ma da raggiungere senza alcuna esitazione, sia tenendo conto delle tematiche relative alla salvaguardia ambientale (nella fattispecie la riduzione dell’inquinamento dipendente dai combustibili fossili), sia puntando a un drastico abbassamento dei costi legati ai consumi energetici, ancora troppo dipendenti dalle oscillazioni del mercato del petrolio che, a prescindere dalle contrastanti stime delle riserve presenti nei giacimenti, risulta sempre più condizionato da variabili spesso incontrollabili e per questo difficilmente prevedibili.
Il fotovoltaico italiano si candida quindi ad assumere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio grazie a una sempre maggiore sensibilità nei confronti delle tematiche legate alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico, nonché al costante sviluppo della ricerca e della realizzazione di soluzioni tecnologiche in grado di fornire prestazioni sempre maggiori a costi sempre più bassi, non ultimi quelli relativi alla manutenzione degli impianti. E la prospettiva di uno snellimento delle incombenze burocratiche non potrà che incentivare la diffusione del fotovoltaico, individuato senza ombra di dubbio come protagonista di assoluto rilievo nel futuro del sistema energetico italiano.